Internet Governance Forum Italia 2010

  • Posted on: 9 November 2010
  • By: marco

Incontro tematico dell'Internet Governance Forum Italia 2010

Software libero e Internet: garanzie per la libertà di informazione

Martedì 30 novembre 2010, ore 10.30

Segue la relazione dell'incontro, disponibile anche in formato video.

Pisa, area CNR, istituto ISTI, ingresso 18, aula Faedo (C29, 1° piano)

Le relazioni fra il Software Libero e la rete sono sempre state molto strette. Da una parte la diffusione di Internet ha consentito l'iniziale diffusione esponenziale del Software Libero, tanto che si può sostenere che Internet sia stato il trampolino di lancio del Software Libero così come lo conosciamo oggi. D'altra parte il Software Libero è storicamente stato ed è tuttora essenziale nel costituire l'infrastruttura stessa di Internet, con una presenza diffusa a tutti i livelli e talvolta di predominanza assoluta, come nel caso dei server DNS per la risoluzione dei nomi a dominio.

In un mondo in cui le tecnologie informatiche pongono il rischio di nuove pervasive politiche di controllo dell'informazione e della formazione dell'opinione pubblica, dobbiamo curare che Internet ed il Software Libero continuino ad essere strettamente interconnessi. È questa l'unica garanzia che Internet continui ad essere strumento di libertà, come ha dimostrato finora di poter essere, e che continui ad esser libera essa stessa.

Programma

Francesco Potortì Associazione Software Libero
Internet negli ultimi anni si è mostrata sempre più baluardo delle libertà di informazione e di espressione e questo suo ruolo è sempre più sotto attacco. Quanto è stato importante il software libero nel rendere libera Internet e quanto lo sarà in futuro?

Claudio Telmon Comitato direttivo CLUSIT
Oltre che per le caratteristiche di sicurezza più note, ovvero la disponibilità dei sorgenti per la verifica di funzionalità nascoste e la minore dipendenza dal fornitore, con l'evoluzione in corso dello spionaggio internazionale attraverso i sistemi IT l'OSS può diventare una soluzione strategica per l'Italia e per l'Europa.

Marco Calamari Progetto Winston Smith
Un mondo di scatole nere: in un mondo pieno di iCosi, anzi di iChiusi, il software piu' o meno libero ed i protocolli di internet piu' o meno standard potranno bastare a scongiurare che il nostro sia un futuro da Eloi digitali?

Patrizio Dazzi Istituto ISTI - CNR
Negli ultimi anni, abbiamo assistito alla crescita di strumenti non liberi che per la prima volta hanno assunto un ruolo quasi infrastrutturale nella rete: i motori di ricerca, Facebook, Twitter, le applicazioni online di Google. Qual è il loro effetto in un sistema, come quello di Internet, che finora era basato essenzialmente su software libero?

Maurizio Tesconi Istituto IIT - CNR

Reporters Sans Frontières, organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa, denuncia la censura di vari regimi e segnala che la libertà di espressione on line è a rischio anche in occidente. Il software libero può essere utilizzato per aggirare le censure su web?

Dario Besseghini Gruppo Utenti Linux Pisa
Attorno alla standardizzazione del tag "video" in HTML5 è in corso una "guerra dei formati": nella rete ci sono pesci grossi che creano difficoltà crescenti a chi desidera raggiungere il proprio uditorio partendo da una posizione non dominante. Qual è il ruolo del software libero, dei suoi principi e delle sue diverse licenze?

Maria Chiara Pievatolo Facoltà di scienze politiche, Università di Pisa
La rete mette in discussione il filtro editoriale tipico della stampa. Però, su una infrastruttura nata aperta, si stanno creando nuovi guardiani — Google, Facebook, Twitter — spesso opachi nei mezzi e nei fini, che indirizzano la nostra attenzione. Il copyright dell'età della stampa è servito anche — come nel caso del software libero — per la libertà degli autori nei confronti degli editori. Ma saprà controllare i nuovi guardiani dell'attenzione?

Cooordinamento: Francesco Potortì
  pot@softwarelibero.it
  348 8283 107

Relazione dell'incontro

Questa relazione è redatta da Francesco Potortì, che si prende ogni responsabilità delle eventuali inesattezze presenti nel seguito e causate dal tentativo di sintetizzare il pensiero dei relatori e di estrarne le raccomandazioni utili all'assemblea di IGF 2010. In particolare, alcune delle raccomandazioni che sono attribuite agli oratori sono in effetti emerse nella discussione successiva, riflettendo sui contributi appena ascoltati.

Francesco Potortì Associazione Software Libero
Lo scopo dell'incontro è stabilire se, e in che misura, il Software Libero potrà giocare per un'Internet ormai adulta lo stesso ruolo che ha giocato nella sua infanzia. Bind, Apache, e a livello più basso Busybox e FreeBSD sono stati e costituiscono tuttora l'infrastruttura software di Internet. L'apertura di protocolli e formati e la libertà del software sono stati la spinta propulsiva che sta dietro l'eccellenza tecnologica di Internet prima, la sua diffusione a scapito di tutte le alternative tecnologiche e commerciali poi, e l'incredibile ricchezza e flessibilità che ha manifestato fin oggi. Serve ancora il software libero? Quali sono le nostre raccomandazioni all'assemblea di IGF 2010?

Claudio Telmon Comitato direttivo CLUSIT
Il software open source consente un certo livello di controllo di caratteristiche malevole come accessi segreti, per individuare i quali l'accesso al codice è di grande aiuto, e funzionalità indesiderate, per eliminare le quali è necessaria la libertà di modifica e redistribuzione. Mantenere basso il livello di questi pericoli consente di creare fiducia nel software, e questo è un forte incoraggiamento all'espressione libera. Raccomandazione: maggiore la presenza di software libero, maggiore la libertà di espressione.
Nel software che regge l'infrastruttura però sarebbe bene avere garanzie. Anche qui l'open source può venire in aiuto, perché il potenziale di verifica possibile sui sorgenti è ancora solo in minima parte sfruttato. Non sfruttarlo equivale ad affidarsi ad un gruppo di sviluppatori, così come per il software chiuso. Applicare procedure di verifica al software infrastrutturale accrescerebbe la fiducia di cui sopra. Raccomandazione: evidenziare l'importanza della verifica del software libero infrastrutturale di Internet.

Marco Calamari Progetto Winston Smith
L'Internet delle cose sarà una rete di spioni, utilizzabile per il controllo sociale. Già fotocopiatrici dotate di OCR sono in grado di filtrare le copie di materiale non gradito, e questo è solo il primo passo. Protocolli standard e software libero sono un prerequisito per proteggerci dalle spie. I programmi autoaggiornanti hanno potenzialità di intrusione enorme, ma questa è solo la punta dell'iceberg, perché i driver a basso livello si possono comportare allo stesso modo oggi e ancor più domani, quando saremo circondati da dispositivi eterocontrollati. Raccomandazione: come per le applicazioni, i driver liberi sono un prerequisito per proteggerci dalle spie, e poter parlare liberamente e vanno incoraggiati.

Patrizio Dazzi Istituto ISTI - CNR
Google, Facebook, Gmail, Youtube sono chiusi e stanno diventando parte integrante dell'infrastruttura di Internet, perché potenti, facili da usare, personalizzabili e gratuiti. La loro politica d'uso è centralizzata e non libera, e la libertà di espressione non è prevista, se non nei limiti degli interessi dei proprietari. Non dobbiamo permettere che l'Internet del futuro diventi privata e frammentata. Raccomandazione: IGF spinga perché i finanziamenti in ricerca per la rete del futuro creino preferibilmente o obbligatoriamente software libero per la futura Internet delle cose, dei servizi web e del cloud computing.

Maurizio Tesconi Istituto IIT - CNR
Le legislazioni che restringono la libertà di espressione come la legge Pisanu o la censura di Stato non possono essere fermate dal software libero. Ma strumenti com Tor possono aiutare. Freenet, Alkasir, Wikileaks possono favorire la trasparenza da parte di governi e imprese. Raccomandazione: IGF si impegni a non demonizzare gli strumenti per la comunicazione riservata, la pubblicazione anonima e in generale gli strumenti di crittografia: essi sono un'ancora di salvezza che è importante avere a disposizione.

Dario Besseghini Gruppo Utenti Linux Pisa
L'evoluzione dello standard HTML5 mette in evidenza opportunità e pericoli per i protocolli e formati aperti e per il software libero nel web di oggi. Gli standard W3C devono essere liberi da royalty, ma non ci sono vincoli sulla libertà del codice. Raccomandazione: l'assenza di royalty è un primo, piccolo passo, cerchiamo di spingere nella direzione del software libero: entrambi diminuiscono il costo di ingresso di nuovi attori e indirettamente alimentano la democrazia.

Maria Chiara Pievatolo Facoltà di scienze politiche, Università di Pisa
Kant, nella Critica della Ragion Pratica, racconta la parabola di una persona che sia minacciata di morte da un potente locale se si rifiuterà di testimoniare falsamente in suo favore contro un nemico. L'esito di questa situazione è drammatico in assenza di libera comunicazione: morirà il nemico del potente dopo il processo, o morirà il testimone se si rifiuterà di sottostare alla prepotenza, o morirà il potente se il testimone solleverà il popolo contro il potente. Ma in presenza di informazione libera, tutti verranno a sapere della minaccia, e il tribunale non oserà accettare la falsa testimonianza. La libertà di comunicazione è però osteggiata dal potere, a partire dalle leggi sul copyright nate dopo che Lutero traduce la Bibbia, che impongono una centralizzazine dell'autorizzazione a stampare. Il web consente la disintermediazione rispetto agli editori, e libera così un passaggio cruciale. Ora che i mediatori della pubblicazione perdono potere, questo si trasferisce ai mediatori dell'attenzione. E questi mediatori minacciano la frammentazione del web, con protocolli proprietari, e la loro influenza è direttamente proporzionale alla durata del copyright, che si allunga sempre di più. Raccomandazione: leghiamo il copyright all'autore, riducendone i termini in modo tale che rimangano entro i limiti della sua vita. Raccomandazione: obblighiamo le aziende ad essere trasparenti verso i clienti come i clienti lo sono verso di loro, niente asimmetria informativa.

Discussione

Raccomandazione: IGF contribuisca alla creazione di un ecosistema culturale che favorisca il Software Libero, incoraggiandone l'uso e la diffusione.

Raccomandazione: IGF consideri la possibilità di scoraggiare la censura in quanto violazione di protocolli standard.

Raccomandazione: IGF consideri questo momento storico come una fase di alfabetizzazione, nella quale il suo compito è principalmente di pubblicizzare il fatto che se Internet è il luogo principe della libertà di espressione, buona parte del merito è dovuto al fatto che è basata su protocolli e formati aperti e che la sua infrastruttura è basata su Software Libero. È importante che l'Internet del Futuro sia basata sugli stessi principi.

Relazione dell'incontro in formato video

Filmato in formato MP4 (320 x 240 pixel, 13 MB).